Grazie Ferdinando I di Borbone. Per il gattò di patate

Creazione dei cuochi francesi lavoranti alla corte del Re del Regno delle due Sicilie, dalla fine del ‘700 il gattò napoletano regna nella cucina tipica del golfo.

Le ricette della cucina tradizionale napoletana.

Fu Maria Teresa Lorena Asburgo, moglie di Ferdinando I Borbone  ad introdurre a Napoli  il gusto francese e la consuetudine di affidare l’arte della cucina di corte ai “monsieurs”, nobili cuochi d’oltralpe  che i napoletani cominciarono a chiamare sin da subito “monzu”, non conoscendo l’esatta pronuncia francese. I Monzù ispirati dai prodotti tipici locali, unendo in un unico sformato o torta salata come si vuol definire, produssero quello che ormai, da allora, è un piatto tipico partenopeo dal gusto ricco ed appagante.

Ingredienti (per 4 persone): Kg 1 patate, gr 75 burro, gr 50 parmigiano grattugiato, gr 25 parmigiano romano grattugiato, latte qb, prezzemolo qb, 3 uova, gr 100 salame napoletano tagliato a striscioline, gr 300 provola tagliata a cubetti, pangrattato

Preparazione

Lessate le patate, sbucciandole immediatamente. Passetele anche più volte fino a farle diventare già quasi una purea. Dopo aver sciolto il burro, aggiungetelo alla patate assieme alle due uova,  ai due tipi di parmigiano, al salame a listarelle e alla provola a piccoli cubetti. Lavorate per bene l’impasto aggiungendo poi sale e un po’ di pepe se vi piace, ed inserendo anche il prezzemolo tritato. Se l’impasto è duro, aggiungete a poco la volta dei piccoli quantitativi di latte. Il composto alla fine deve comunque risultare semidenso. Ungete una teglia con dell’olio e spolverizzate del pangrattato sul fondo. Riversate il composto nella teglia ed appiattite la superficie con una cucchiaia di legno. Spolverizzate anche la parte superiore del gattò con il pangrattato. Inseritelo nel forno quando questo è già caldo e lasciatelo cuocere sino anche 45 minuti. La parte superiore dovrà risultare imbiondita e sarà cotto. Se riposa qualche minuto prima di essere servito, non è una cattiva idea. Comunque è ottimo anche freddo.